Tortellini di Valeggio

Veneto
Paste alimentari anche ripiene
PAT
Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Il tortellino, per Valeggio sul Mincio, comune al sud del Garda, è un importante richiamo turistico che alimenta per 365 giorni all’anno l’attività di un gran numero di ristoranti e pastifici. È più delicato di quello bolognese per la sfoglia più sottile e perché il ripieno dovrebbe essere di sole carni miste cotte a tocchi con verdure, vino e rosmarino, quindi macinate e legate con poco pangrattato, senza salumi né formaggio (pur se in realtà un po’ di grana ce lo mettono tutti). Viene servito asciutto condito con burro e salvia, meno frequentemente in brodo come il cugino di Bologna. Non è solo la sua bontà ad attrarre tanti golosi, in buona parte tedeschi, ma anche lo straordinario fascino della frazione Borghetto sul Mincio, qui attraversato da un antico e lungo ponte su cui ogni anno, il secondo martedì di giugno, i tortellini sono serviti a una tavolata di quasi 5000 persone. Nell’occasione un corteo in costume e uno straordinario spettacolo pirotecnico con musiche coinvolgenti celebrano la leggenda del “nodo d’amore” (perlappunto il tortellino) che vede protagonisti un ufficiale di Giangaleazzo Visconti, una leggiadra ninfa del fiume e una gelosa duchessa.

COMMENTI E CONSIGLI

Sul posto si trovano freschi, ovvero non pastorizzati, e anche fatti a mano. A parità di pregio degli ingredienti e di abilità di chi li fa, quelli freschi a mano sono migliori ma ci sono altri fattori che indicano la qualità organolettica e di salubrità del tortellino, in primo luogo l’assenza di glutammato nel ripieno, poi, in generale, la semplicità del ripieno, ovvero l’assenza di additivi e aromi che non siano erbe, verdure o spezie. Infine la sottigliezza della pasta. Anche il primo posto, tra le carni, di quella bovina è un buon segno.