Giuggiole del Cavallino
- Veneto
- Frutta fresca
- PAT
- Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Originario della Cina e dell’Asia Centrale, il giuggiolo (Ziziphus jujuba) è stato introdotto dai romani nella penisola italica al tempo dell’imperatore Augusto. È citato negli scritti di Plinio e Columella.
In seguito apparve nella Laguna veneta grazie ai traffici tra la Serenissima e l’Oriente. Originariamente presente come curiosità ornamentale, cominciò a essere utilizzato anche per la produzione dei frutti, diventando una tipicità della striscia di terra tra la Laguna e il mare tra Jesolo e Venezia, denominata il Cavallino (comune di Cavallino-Treporti).
La giuggiola, ziziola o sisoa in dialetto, è una piccola drupa ovale, con dimensioni simili a un’oliva, di colore verde che diventa poi bruno-rossiccio quando raggiunge la maturazione. La polpa, di colore bianco oppure verde, è molto zuccherina e contiene un nocciolo molto duro e appuntito. Le giuggiole hanno un sapore che ricorda i datteri ma, se mangiate ancora acerbe, ricordano il gusto delle mele.
La produzione inizia verso la fine di settembre e si conclude verso metà ottobre. La maturazione dei frutti è scalare e una stessa pianta deve essere ripetutamente ispezionata: i frutti devono essere raccolti al giusto grado di maturazione, ovvero quando già compare il colore bruno-rossiccio. Questo comporta che la raccolta sia fatta manualmente. La presenza di aculei molti resistenti rende tutta l’operazione difficile è pericolosa, poichè si deve fare molta attenzione e non ferirsi.
Le giuggiole sono frutti molto ricchi di zuccheri, di vitamina C e vitamine del gruppo B. Contengono inoltre calcio, potassio e ferro. La tradizione attribuisce alle giuggiole potere emolliente, espettorante e diuretico. Sono utili per calmare la tosse, soprattutto in sciroppo. La polpa, ridotta in purea, è spesso usata in maschere idratanti ed emollienti per la pelle secca e affaticata.
COMMENTI E CONSIGLI
Diffidiamo dalle cultivar “cinesi” che sono apparse ultimamente sul mercato: pur essendo di pezzatura molto superiore alla media del prodotto, le caratteristiche gustative sono però mediocri. I consumatori abituali infatti continuano a preferire i frutti tradizionali.
Le giuggiole si consumano prevalentemente fresche ma anche sotto alcool, sotto sale, sotto aceto e in salamoia. Vengono usate anche per la produzione di un particolare liquore, detto “Brodo di giuggiole”.
Nel Bordo Lio Piccolo, ogni settembre, per la maturazione delle giuggiole, viene organizzata una festa in loro onore, detta appunto “Festa della Giuggiola”.
La selezione dell’Accademia delle 5T dove acquistare le Giuggiole di Cavallino:
(l’ordine dei prodotti NON costituisce una classifica di merito ma dipende dalla data di inserimento)
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Ristoro Camere Prodotto biologico
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